Visualizzazioni totali

domenica 5 gennaio 2014

Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo

Roberto Alajmo, Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo, Milano, Mondadori, 2004, 105 pp., ISBN 978-88-04-53481-8.

I palermitani sono conosciuti nel mondo per essere delle persone allegre, divertenti, spontanee, gradevoli, ospitali. Quando un turista percorre le vie del centro storico si rende subito conto di questa simpatia e disponibilità: egli è immerso in un mondo fantastico, dove colori, profumi, cultura e tradizione si mescolano fra loro, inebriando e rinfrancando la sua anima, tanto da farlo sentire a casa. Tra queste vie è sovente possibile incontrare personaggi “particolari” dal comportamento o dall’abbigliamento eccentrico, intenti a "imbandire" discussioni filosofiche con interlocutori inesistenti o concentrati a recitare poesie davanti ad una platea immaginaria: questi sono i cosiddetti “pazzi” (di quartiere), molte volte maltrattati e offesi dagli abitanti autoctoni, ma vera nota di colore in una società grigia, sempre più dominata dalla razionalità e dalla concretezza.
Roberto Alajmo in questo piccolo volume crea un vero e proprio repertorio di personalità “disturbate”, raccontandone in breve la singola storia che, in maniera diretta o indiretta, è venuto a conoscere. Il suo approccio non ha nulla di sarcastico o derisorio, ma la sua è una vera e propria indagine nel catalogo antropologico panormita. E quindi si leggeranno episodi a tratti divertenti con protagonisti più o meno noti ai palermitani: il signor Giordano, Paviglianiti, il signor Tirone, il conte Cappello, Muddichedda, e così via...
Caratteristica la struttura del testo, composto di brevi incisi (dalle 2 alle 30 righe), tutti con lo stesso incipit: “Uno era…”. Grazie a questa scelta il libro può essere letto non per forza seguendo un ordine prestabilito, ma spaziando liberamente dall’inizio alla fine.
Molte volte queste persone, come ho già detto, sono oggetto di scherno da parte di chi li conosce da molto tempo e li incontra giornalmente nel rione, forse per paura, per timore che la loro condizione di irrazionalità possa stravolgere o distruggere il castello di sabbia che ha loro imposto di costruirsi la società: «Trovarsi davanti a un pazzo sapete che significa? Trovarsi davanti a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi, la logica di tutte le vostre costruzioni» (dall'Enrico IV di Luigi Pirandello).


Vincenzo Bagnera



Nessun commento:

Posta un commento